ECO BAR, riuso dell’ex biglietteria del palazzetto dello sport

Ragusa, Italy
Foto aerea
Fotografia © Filippo Poli
Stato di fatto
Schema assonometrico
Pianta
Sezioni
Vista notturna
Fotografia © Filippo Poli
Viste esterne
Fotografia © Filippo Poli
Prospetto notturno
Fotografia © Filippo Poli
Dettaglio prospetto
Fotografia © Filippo Poli
Prospetto
Fotografia © Filippo Poli
Configurazioni prospetto
Fotografia © Filippo Poli
Prospetto
Fotografia © Filippo Poli
Prospetto
Interni
Fotografia © Filippo Poli
Architects
Giuseppe Gurrieri
Any
2015
Client
Privato+ pubblico
Equip
Arch. Fabrizio Camillieri, Arch. Giulia Filetti, Arch. Valentina Occhipinti
Impresa costruttrice
Impresa edile Gianni Distefano
Strutture
Ing.Giancarlo Dimartino
Progettista illuminotecnico
Valentino Giunta
Opere in ferro e legno
OMET

Il progetto riguarda il riuso e la riconversione della biglietteria dell’adiacente struttura polisportiva, in disuso da anni, in un bar- bistrot. L’immobile, di proprietà comunale, è stato oggetto di un bando di concorso per l’affidamento a privati con l’obiettivo non solo di ristrutturare un bene ormai in condizioni fatiscenti, ma principalmente di coniugare i desideri e le aspirazioni private con le necessità pubbliche. L’obiettivo è quello di recuperare l’immobile e contemporaneamente migliorare la qualità dell’ambiente edificato di un’area periferica ad elevata criticità. Il progetto, nel rispetto del regolamento edilizio e del budget, si risolve grazie ad una pelle esterna, realizzata con materiali low cost e da riuso, che ne ridisegna la sagoma (pannelli di aquapanel e listelli di legno da carpenteria). Le bucature dei prospetti laterali (che si affacciano sul palazzetto dello sport a sud e sulle cooperative in costruzione a nord) vengono schermate dal nuovo filtro; due ampie vetrate dei prospetti frontali permettono invece la visuale sul paesaggio urbano. Una porzione del rivestimento è pensato per essere all’occorrenza ribaltato creando dei tavoli esterni. L’involucro funge da parete ventilata e, oltre a schermare gli impianti tecnici, crea un’intercapedine che può essere utilizzata come deposito. All’interno una quinta smaltata in resina poliuretanica divide la zona di lavoro da quella aperta alla clientela. Le travi e i pilastri sono lasciati in calcestruzzo a vista e il pavimento è in battuto di cemento industriale lisciato e trattato con resina trasparente. Il bancone, come un volume pieno, è realizzato in lamiera di ferro mentre tutti gli arredi rimandano a stili vintage retrò.Eco Bar è tra i progetti nominati al Mies Van Der Rohe AWARD 2017.

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