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BUD

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Año
2017
Equipo
Filippo Tisselli, Cinzia Mondello, Marcin Dworzyński

tissellistudioarchitetti presenta la ristrutturazione di una villa unifamiliare degli anni ‘50 in Cesena.
L'appartamento si trova nel cuore del centro storico di Cesena, Una villa ricevuta in eredità da una cara zia e la volontà di mantenere vivi i ricordi e gli affetti che ad essa lo legano guidano il committente alla scelta di una ristrutturazione che la restituisca a vita nuova, adeguandola alle esigenze della propria famiglia.
Il progetto parte da qui, dal rischio di una facile cristallizzazione dei ricordi d’infanzia, e punta all’espressione di tutte le potenzialità di una bella villa degli anni ’50, ormai invecchiata e sbiadita.
La casa, distribuita su tre livelli e circondata da un ampio giardino, sorge sulle primissime pendici delle colline cesenati, appena fuori dalle mura cittadine: posizione privilegiata sia perchè consente di godere di splendidi scorci sul centro storico della città pur trovandosi a poche decine di metri dallo stesso, sia perchè essa stessa poggia così su una sorta di piedistallo, al centro di un piccolo quadrivio in leggera salita, ben esposta a chiunque si trovi a percorrere la strada che la fiancheggia uscendo dal centro storico.
Una visibilità che entra a pieno diritto tra i temi affrontati nel progetto, alla continua ricerca di un armonico equilibrio tra la conservazione di un passato caro al committente e un radicale rinnovo stilistico e funzionale. All’interno di questa ricerca cade, ad esempio, la scelta di un colore distante dall’omogeneità cromatica del vicinato: un grigio carico e caldo, in contrasto col candore delle banchine e delle soglie, che scivolando lungo il muro, rivedono le proporzioni di una composizione volumetrica originale complessa, riordinandola e slanciandola. Un ripropo- rzionamento delle volumetrie originali a cui partecipa anche l’elegante disegno del parapetto del piccolo terrazzino angolare, riproposto nelle inferriate sulle aperture del retro.
L’accesso principale al lotto attraversa un sistema di cancelli in legno fresato e verniciato bianco, che richiamano il disegno del portoncino di ingresso originale, restaurato. Cancelli e portoncino sono i due estremi di un percorso pedonale articolato, una sequenza di gradoni che sfrutta la particolare morfologia precollinare del lotto, fiancheggiati da vasche di verde che emergono dal suolo con altezze e dimensioni variabili: il progetto nega il tradizionale accesso frontale, in asse con l’ingresso, privilegiando una visuale di scorcio, un approccio più graduale, che consenta anche di godere dei colori e dei profumi del giardino. L’accesso carrabile, necessariamente più lineare, si innesta tra il fabbricato e il muro di contenimento, confine con la proprietà vicina, ingentilito nelle proporzioni da piccole “fresature” verticali opportunamente posizionate e dosate. Muro e vasche ripropongono lo stesso colore della casa, accompagnando così l’avvicinamento.
L’ingresso è al piano rialzato, e si accede con una scala esterna rivestita in pietra, un limestone crema oriente, come le banchine. Si attraversa un ampio porticato, un filtro tra esterno e interno, che nel disegno della pavimentazione in legno e pietra e delle eleganti inferriate in ferro verniciato bianco anticipa il mix di modernismo e contemporaneità che è stato il filo conduttore di tutto il progetto.
Dalle anticipazioni ai fatti, varcata la soglia si apre lo spazio a tutta altezza dell’androne. Dominano il grande scalone, che collega il piano rialzato al piano primo, e la pavimentazione in rovere a spina di pesce, che corre senza soluzione di continuità attraverso tutti gli ambienti della casa, e prosegue il disegno di posa, attraverso i gradini, al piano superiore. Il contrasto tra il sapore del passato e il nuovo intervento è subito posto in evidenza dal sinuoso corrimano in cartongesso, laddove tradizione proponeva un tipico parapetto in ferro e legno: la sua linea continua protegge e accompagna lo sguardo, incorniciando ed esaltando la texture del rivestimento in legno della scala.
Attraversando i vari ambienti non mancano continui rimandi al design degli anni ’50, reinterpretato in chiave contemporanea. Conduttori discreti del gioco di richiami sono porte e battiscopa, i cui profili, disegnati e realizzati ad hoc, costantemente presenti in ogni stanza della casa, ripropongono le linee dell’epoca.
Si tratta di presenze rassicuranti, così come le strombature interne delle finestre, strenuamente conservate, o il disegno mite e familiare della nuova cucina, che convivono con episodi più intensi e graffianti. Il nuovo camino del soggiorno, angolare anziché frontale, una scultura oltre il focolare, o le composizioni di arredo dei due bagni al piano superiore, rivendicano e marcano, tra linee spezzate e superfici scomposte, il passaggio generazionale.

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