Nuovo polo bibliotecario di Legnano
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- Legnano, Italia
- Team
- Arch. Francisco Mangado, Arch. Camillo Botticini, Arch. Matteo Facchinelli, : Arch. Federico Turelli, Arch. Alessandro Galperti, Arch. Gianmarco Prisco
Il principio ideativo dell’edificio si rifà a quello di un palazzo con patio che si delinea in forme contemporanee attraverso un principio “osmotico” di relazione tra il parco e l’architettura.
L’edificio sembra entrare nel parco e il parco, attraverso una forma scavata, include il paesaggio antistante, trasformandolo in luogo protetto a disposizione dei fruitori.
In questo modo, anche lo spazio tra il muro esistente e il nuovo edificio diviene un giardino protetto, che estende ed ibrida lo spazio tra biblioteca, parco e città.
Per contrappunto al fronte verso la città, si definisce verso il parco un’architettura aperta, leggera, immateriale, come la cultura che rappresenta, architettura che riflette il parco e lo introietta.
Lo spazio interno sintetizza le componenti volumetriche, strutturali, distributive, proponendo una sequenza spaziale che consente agli utilizzatori di avere una visione complessiva nonostante lo spazio sia diviso funzionalmente.
Questa sintesi avviene attraverso quattro elementi: primo elemento la forma compatta, secondo elemento la divisione dello spazio al centro attraverso i nuclei connettivi (scale-ascensori) e di servizio che divengono elementi strutturali, terzo elemento la doppia altezza dello spazio dopo l’ingresso che consente uno sguardo traversante, ed ultimo elemento il sistema di patii vetrati che conforma gli spazi consentendo la continuità visiva nonostante la divisione funzionale.
L’articolazione delle funzioni avviene dunque naturalmente, consentendo nei vincoli che pone il sistema diversi gradi di libertà distributiva.
All’ingresso una grande loggia coperta consente l’accesso all’edificio e si apre al parco. La permeabilità della struttura è accentuata anche in senso verticale dalla copertura forata che consente a sei alberi di alto fusto di innalzarsi dalla quota +0.00 e coprire con le chiome la terrazza soprastante.
Una rampa con pendenza del 5% connette il livello più basso alla quota +0.90 metri che si raccorda al parco con un leggero pendio verde. Quest’ultimo consente di avere una vista leggermente più alta rispetto all’intorno anche dal livello zero e di ridurre lo scavo per il livello interrato.